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| charleshermsen «Eeeeeeeeeh? Sono conciata malissimo per uscire!» Esclamò, ribattendo. Scossi il capo, le donne. A parer mio era splendida com'era. Pochi secondi prima di vederla ricomparire al mio fianco. «Splendido, basta come descrizione. E del resto lo dovresti sapere no? L'ho passato quasi tutto con te.» Rispose ridacchiando, e io annuii. Bizzarra era poco, ma mi piaceva il suo modo di fare. I cancelli scuri si stagliavano contro il cielo, e dopo averli oltrepassati imbocammo una stradine poco a lato dalla foresta dell'istituto. «E' un piccolo chiosco dove vendono hot dog, forse non è la cena perfetta, ma voglio portarti in un posto speciale.» Il porto era il mio rifugio. Dopo aver preso l'hot dog ci saremmo diretti verso quest'ultimo, che come il teatro mi aiutava nei momenti più complicati della mia persona. E poi, col buio, era estremamente bella l'acqua che rifletteva le stelle e le luci della città attaccata. Dopo una lieve collina, discendemmo, dove si poteva benissimo vedere la città. Ai pressi dell'entrata in piazza, arrivammo di fronte al piccolo chiosco del nonnetto che oramai era abitutato a vedermi spesso da quelle parti. «Buonasera Signor Brennan, ci può servire due hot dog?» «Certo ragazzo, due minuti e arrivano.» Esclamò l'arzillo vecchietto, prima di strizzarmi l'occhio. Sentii le guance lievemente incalorite, ma lasciai perdere. Le vecchie generazioni..
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