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| Non avevo sonno quella notte, neanche un pizzico di sonno aveva preso possesso del mio corpo. Così mi alzai dal letto, era forse mezzanotte, forse l'una. Non m'interessava particolarmente l'ora. Presi il primo vestito che trovai nel mio armadio e me lo infilai. Il più comodo. Nero e blu, lungo fino a pochi centimetri sopra le ginocchia, con vari pizzi e merletti dappertutto, proprio il mio genere di abiti. Uscii dalla mia camera di soppiatto, mescolandomi con le ombre della notte per non farmi scoprire e non beccarmi una terribile punizione. I corridoi della scuola erano lugubri, e aveva un non so chè di macabro che si intontava perfettamente con i miei liniamenti inquetanti, e lo strascico lento del mio vestito, che si muoveva con me ad ogni mio passo. Non c'era nessuno, solo il buio che ormai mi cirocondava, e qualche frammento di luce che filtrava dalle grande finistre dei corridoi. Quando svoltai l'angolo però, vidi una figura alta e indistinta di fronte a me. Sperai non fosse un professore, lo sperai davvero. Non avevo voglia di subire una scocciante punizione per colpa della mia totale mancanza di sonno. Mi avvicina quindi di soppiatto, ma quando notai che era un ragazzo tirai un muto sospiro di sollievo. Guardandolo meglio, notai che non era poi così alto, perchè stava su una sedia ed.. era a petto nudo! Avvampai e nascosi il viso. Stava in una strana posizione, non capii subito quello che stava facendo, ma non m'interessava neanche tanto. « Se qualche professore ti trova quì, potrebbe punirti. » borbottai sottovoce, ma abbastanza alto da farmi sentire da lui. Però, ad incuriosirmi non fù il bel visino di quel ragazzo, ma l'assurda cicatrice che possedeva, e i capelli bianchi. A L I C E
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