Souseiseki's Room

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Souseiseki
view post Posted on 29/6/2009, 20:02




Mi diressi con passo deciso nel corridoio dei dormitori.
26...27...
Tante camere,tanti numeri.
Riguardai la chiave che mi avevano dato,me la girai tra le mani,osservandone i riflessi dorati. Sul portachiavi argentato,simile ad una rosa,c'era scritto in grandi lettere nere il numero della stanza:34.
29...30...
Mi piaceva quel numero.
32...33...
Mi fermai.
davanti a me si stgliava una grande porta marrone con un effetto legno.
Al lato c'erano due pezzi di ferro che formavano il numero 34.
Presi la chiave,e la infilai nel chiavistello.
Uno,due,al terzo giro la porta si aprì scricchiolando con una sonoro "clank!".
La stanza era ordinata: le pareti color indaco,una grande finestra dalle tende bianche con un balconcino dalla ringhiera nera,che dava sul bellissimo parco. Due lettini dalle lenzuola bianche a fantasia floreale,un armadio con due ante scorrevoli color legno chiaro e poi una piccola porticina in un angolo della camera,che molto probabilmente portava al bagno.
Mi avvicinai all'armadio,e mossa dalla curiosità,aprii un'anta dell'armadio,constatando che era dura e scricchiolante. La riuchiusi tra gli scricchiolai,buttai il mio zainetto sul letto e mi fermai ad osservare per benino la camera.
Il pavimento era ricoperto da una moquette bianca. La toccai con una mano: era molto soffice.
Girai su me stessa,per poi sedermi sul letto. Mi raggomitolai sul candido e soffice materasso,sognando posti lontani,orologi che aprivano porte inesistenti e grandi conigli bianchi in frack.
 
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~ Roxy }
view post Posted on 17/7/2009, 13:34




Becky;
Camminavo allegra per i corridoi portandomi appresso due trolley rosa schoking e una sacca lilla che mi pendeva sul davanti. La mia borsa personale era appesa alla mia spalla sinistra e dondolava come in uno swing infinito. Avevo il viso acceso di rosso, accaldato per la fatica e la matita nera mi era un po' calata ed avevo un leggerissimo, praticamente invisibile, sbaffo di rossetto su una guancia. Insomma, non ero abituata a portare tutto quel peso! Sentivo i bassi tacchetti delle mie scarpe clark rosate numero 38 sbattere sul pavimento con delicatezza ad ogni mio passo.Vidi uno specchio lungo il corridoio e mi fermai un attimo ad osservarmi: un vestito lungo fino alle ginocchia bianco con dei piccoli rombi neri e intorno al collo un piccolo foulard giallo che staccava creando una bella sinfonia di tonalità. Con un sorriso soddisfatto continuai la mia ricerca della camera finchè non mi fermai davanti ad una modesta porta di legno con a lato dei pezzi di ferro che recavano 34. Sorrisi, infilai la chiave ed aprii trionfante quando il mio sguardo vide una persona. Oh cielo la mia compagna di stanza! Aveva dei capelli castani che sbucavano da sotto la coperta. Saremmo andate sicuramente d'accordissimo, certo! Avremmo iniziato ad andare in giro, sempre insieme e avrebbero appeso una targa in nostro onore al Baudelaire Istitute che diceva "Dedicato a Becky e a... alla sua migliore amica. Compagne di stanza e di avventura" e sicuramente ci saremmo sposate con quei tipi pacifisti che andavano in giro con le fascette urlando peace and love. Oppure con dei capitani veterani del Vietnam. Ooh, che bello! Una compagna di stanza! «Eilà! Salve!» esclamai entrando con i miei ingombranti bagagli raggiante per poi lanciare uno sguardo schifato all'armadio. Due ante. Due minime ante. Questo significava che la mia nuova amica avrebbe dovuto averne una ed io l'altra che era assolutamente nulla per me. Sbattei le palpebre scioccata per poi riprendere un sorrisi gioioso. « Io sono Becky, lieta di conoscerti!» e posai con un gesto rapido la sacca e la borsa sul lenzuolo a fiori.
 
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Souseiseki
view post Posted on 19/7/2009, 20:08




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Presa com'ero dai miei pensieri,non mi accorsi che nella camera era entrata un'ospite. Saltai letteralmente in aria quando la ragazza mi saluto: Eilà,salve!. Già,saltai. Feci un balzo così veloce che in pochi secondi da sdraiata mi ritrovai in ginocchio sul mio letto,con il cuore che batteva all'impazzata, sul viso una leggera espressione di sorpresa. La fissai: era un tipetto veramente stravagante. Vestiva di colori accesi,e aveva ben DUE VALIGE e UNA SACCA,niente in confronto alla mia borsetta povera di roba. "Che tipo strano..." fu la prima cosa che pensai, guardando i colori delle valigie,così accesi che mi facevano lacrimare gli occhi. Io sono Becky,lieta di conoscerti! mi disse,con il viso ancora un pò scioccato da non so quale fatto. Sbattei le palpebre,fissando la ragazza,immobile sul lettino,senza sapere che cosa dire. Il mio cervello era ancora attanagliato dalla paura. "Non si usa più bussare prima di entrare?!" pensai,irritata. Certo che alcune persone lasciavano la beneducazione chissà dove. Scrollai le spalle e feci un respiro profondo. Quella sarebbe stata la mia compagna di stanza, e non era assolutamente consigliato iniziare questa convivenza con una frase sgarbata. « Salve » salutai educatamente,mettendomi seduta composta sul lettino. Chissà perchè sentivo che quella convivenza non sarebbe stata facile. Io ero una ragazza frivola,ben educata,che non voleva esssere troppo appirescente,timida,composta,con un portamento nobile,da signora di classe,ma non volevo mai mettermi in mostra,per questo ho un pò un comportamento da camaleonte e mi confondo con la gente,mantenendo però il mio passo aggraziato e veloce come quello di un felino. Lei sembrava tutto il contrario. Be,come si può non attirare l'attenzione con quelle valigie? E poi era truccate in modo appariscente in un certo senso. Io non mi trucco mai. Dopo riflessioni su riflessioni, mi parve educato presentarmi a mia volta. « Io sono Souseiseki » dissi solo,non sapendo bene dove guardare,nè cosa fare.
 
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~ Roxy }
view post Posted on 19/7/2009, 21:17




Becky;
La guardai alzarsi spaventata e non potendo lasciarmi andare ad una fragorosa risata feci scivolare fuori dalle mie labbra rese rosse dal rossetto un risolino acuto. « Oh, che bel nome! un po' complicato forse» disse cercando di ripetermelo mentalmente. Suokei... sesisuoki... oddio.... Andai un attimo in bagno ed aprii la porta con lo stomaco leggermente in subbuglio. Se la stanza era così piccola e potevo solo immaginarmi il bagno. Trovai di fronte a me una piccola stanza angusta con lavandino e sanitari bianchi asettici uno di fronte all'altro, mentre la doccia si trovava nell'angolo in fondo, cioè più o meno a 6 passi da dove mi trovavo io, e dall'alto scendeva a coprire gli schizzi una piccola tenda di plastica bianca tenuta su da rigidi anelli di metallo simil oro. Sopra al lavandino c'era un modesto specchio e invece sotto c'erano dei piccoli cassetti. Ma perchè era tutto così piccolo? Uffa. Tornai di là col sorriso stampato in faccia e guardai... Sou. Ecco Sou era un bel soprannome. Come stavo dicendo, la guardai e mi accorsi che aveva gli occhi di colori diversi. Quasi mi prese un colpo. Il sorriso vacillò dalla curiosità per poi tornare vivido e frizzante. Santo Cielo quanto era alla moda questa Sou! Le lenti bicolore eranoo lontane anni luce da noi! La scannerizzai con uno sguardo rapito e man mano che scendevo il mio occhio si faceva sempre più critico. Non aveva neppure un filo di trucco e il suo vestito era composto da un pantalone blu alla zuava e un bustino fuori moda nero stringato in vita probabilmente di sua nonna, con sopra una camicetta stile impero jabot con del pizzo ai lati con delle leggere arricciatura e un polsino di tre bottoni con merletto al di sotto del bustino. Completava la fine del progresso una... o Dio! Una collaretta allacciata in gola con nastrino in velluto nero. Non che ci stesse male, no, però era così... così fuori moda. Come se nessuno le avesse comunicato che ormai dagli anni venti nessuno indossava più corpetti e bustini ripieni di volant e pizzi vari. Erano gli anni '60, cielo! Dov'erano le forme geometriche nel suo stile? Dov'erano i colori degli hippie? L'avrei aiutata io! E poi lei mi sarebbe stata riconoscente e sarebbe diventata data la sua attualità un mito, più di Coco Chanel, e avrebbe annunciato a Trafalgar Square davanti a milioni di telespettatori e persone che era diventata una star grazie alla sua amica Becky che aveva saputo trovare in lei la ragazza moderna rendendola un icona. In quel momento io sarei salita sul palco mentre il pubblico applaudeva commosso e sarebbe stato perfetto. Poi avrei indossato dei jeans a zampa con una maglietta con il grande simbolo del disarmo nucleare con scritto sopra "Becky dice no alla guerra" e avrebbero potuto produrle in serie e poi... Sbattei contro una zampa del letto e tornai alla realtà. Guardai Sou e feci una faccia affabile « Sou, allora... sei qui da tanto?» prima diventavamo amiche e poi saremmo state legate per sempre. E magari potevamo anche provare qualche parrucca argentata. Oh, sì, Sou ci sarebbe stata da Dio!
 
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Souseiseki
view post Posted on 20/7/2009, 07:18




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Oh,che bel nome! Un pò complicato forse commentò la ragazza,sempre con quell'odioso sorriso stampato in faccia. A questo commento faci un'impercettibile smorfia di disgusto. Il mio nome andava BENISSIMO COSI', era la perfezione in assoluto, il più bel nome del mondo. Quante ragazze avevano un nome che significasse qualcosa di così bello,affascinante e pure,come la pietra di lapislazzuli? Già,era quello il significato del mio nome. Pietra di Lapislazzuli. E io ne andavo fiera,fierissima. La ragazza si diresse in bagno. Sembrava che dovesse vomitare da un punto all'altro. Poi si girò e tornò di qua,e si fermò di scatto,come se avesse visto un mostro e il suo bel sorrisino,che a me pareva più un sorriso finto e nient'altro,vacillò, per poi ritornare sgargiante a chissà quale pensiero della ragazza. Subito dopo cominciò a fissare con sguardo critico il mio abbigliamento. Dio era così... così... così... irritante. Sì era l'aggettivo perfetto. Quella ragazza era terribilmente irritante. Il suo sorriso finto stampato sulla faccia era irritante. Il suo sguardo critico era ancora più irritante. Che cosa avevano i miei vestiti che non andava? Erano semplicemente stupendi, con tutti quei raffinati merletti. E poi il colore. Blu lapislazzuli. Erano semplicemente sopraffini. Non come quella ragazza che si sentiva chissà chi,con quei colori fluorescenti che facevano male agli occhi e quell'abbigliamento così... moderno e privo di qualsiasi logica. Sembrava una scostumata. Tutta scoperta,come se fossimo al mare. E poi non sapeva che fissare le persone era maleducazione? Umpf. Presi un grande respiro,perchè se avessi perso la calma le avrei dato un pugno in faccia così forte che il suo bel sorriso si sarebbe sgretolato sotto le mie nocche. « Non da mol... » cominciai,per rispondere alla domanda che mi aveva appena posto la ragazza,ma mi bloccai subito. I miei occhi. Ecco perchè il suo sorriso vacillò. Erano i miei occhi che non andavano. Perchè erano eterocromatici. Questo mi fece semplicemente infuriare. Le avrei preso quel suo bel faccino tutto coperto da chissà quale diavoleria di trucco e glielo avrei schiacciato sul muro,per poi vedere il suo sangue scorrere sulla parete. Presi un altro lungo respiro. "Stai calma Souseiseki... stai calma Souseiseki..." continuavo a ripetermi. Speravo almeno che avrebbe pronunciato il mio nome per come si deve. "Già è tanto che non ti abbia scambiata per un maschio" pensai,per calmarmi e non pensare più a quelle brutte cose che volevo fare al viso di Becky.
« Pardon Modmoiselle » dissi,con il tono più educato possibile. « Ero assorto nei miei pensieri. »
« Come avevo cominciato,non sono qui da molto tempo. » dissi,continuando la frase lasciate in sospeso fino a qualche minuto fa.
Mi alzai,dicendo a bassa voce un « Mi scusi »,com'era buona educazione fare prima di rivolgere le spalle alla persona con cui stavo parlando, e andai ad aprire le ante del balconcino,in modo che potesse entrare un pò d'aria fresca. Almeno mi sarei rilassata un pò a sentire il delizioso cinguettìo degli uccellini,che saltellavano da un ramo all'altro degli alberi. Potevo scorgerli con la coda nell'occhio che volavano via,oppure che si spostavano saltellando alla fine di un ramo. Un piccolo uccellino bianco si posò conguettando sulla ringhiera nera del balconcino,muovendosi nervoso. Con delicatezza,gli tesi la mano destra,come per incoraggiarlo a venire da me, ed egli salì sull'indice, cinguettando felice. Sorrisi tra me e me,estasiata dal piccolo volatile,che con il suo delicato suono inondava il vento di armonia,mentre con l'altra mano io andavo accarezzando la testolina del piccolo uccellino.
 
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~ Roxy }
view post Posted on 2/8/2009, 21:24




Becky;
Non era li` da molto. Peccato, avrebbe potuto farmi conoscere qualcuno o almeno aiutarmi con l`orientamento in quell`istituto tanto grande. Mi poggiai due dita sulla fronte pensando a quanto la vita fosse ingiusta per poi riprendermi d`animo. Non sembravo andarle tanto a genio, ma dannazione, neanche sapeva chi fossi! La guardai uscire e restai un attimo li` per poi sentire un amorevole cinguettio` sul balconcino. Uscii fuori prendendo una generosa boccata d`aria parigina quando vidi un uccellino sul dito di Sou. Oddio! Era cosi` speciale quella ragazza! Lo sapevo, lo sapevo che avremmo fatto faville! « Sou, e` magnifico!» esclamai ammaliata. Forse pero` urlai un po` troppo e l`uccellino volo` via infastidito. «Oh, peccato...». Mi appoggiai con i gomiti alla ringhiera del davanzale e scrutai l`orizzonte, bruscamente interrotto da qualche casetta e dei palazzi.
 
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Souseiseki
view post Posted on 5/8/2009, 14:04




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La ragazza sembrava pensante. Poi,forse vedendo che ero uscita nel balconincino, mi seguì, e alla vista del piccolo volatile esclamò a alta voce: Sou,è magnifico!. L'uccellino si spaventò e volò via. Che peccato... disse la ragazza, fissando l'orizzonte. Io guardai ancora per qualche minuto il mio dito,poi abbassai la mano e scrollai le spalle. « Fa niente. Ce ne sono tanti di uccelli qui... » dissi,godendomi un'ultima ventata di fresco,che portava con sè vari odori: profumo di fiori di campagna,un profumo dolce,inebriante,frizzante.
Rientrai nella camera, con passo delicato,quasi sembrava che non toccassi terra. Forse avevo giudicato male quella ragazza. E in ogni caso,dovevo cercare di andarci d'accordo. Era la mia compagna di stanza. Magari saremmo divenute amiche col tempo. Mi faermai al centro della stanza,non sapendo bene che fare.


SOUSEISEKI
 
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~ Roxy }
view post Posted on 5/8/2009, 20:54




Becky;
Sentii Sou rientrare ma restai lì ancora qualche attimo a prendere generose boccate d'aria. Non che fosse così pulita, ma mi riportava alla mente i ricordi del mio passato. Chiusi gli occhi e cercai di rendere vivido quel pensiero che mi aleggiava nella mente. Una borsa... sì, ecco cosa vedevo... una borsa verde acceso... una borsa verde acceso a metà prezzo! Oh, sì! Eccola materializzarsi nei miei pensieri. Era una giornata nebulosa e lo zio era fuori, tanto per cambiare. Mi ero fatta lo smalto ma ero stufa di stare in casa quindi ero uscita nei negozietti e mi ero comprata quella borsa verde acceso. Ecco, ritornando poi a casa avevo sentito l'odore che inspiravo adesso. Socchiusi gli occhi lasciando filtrare un po' di luce, per poi rientrare in stanza spalancandoli del tutto. Vidi Sou al centro della stanza e la aggirai agilmente per prendere la mia prima valigia da terra ed aprirla. Guardai gli indumenti e tirai fuori un paio di magliette scure dai motivi geometrici. Aprii l'anta a destra, la mia minima anta, e riposi con cura i due primi indumenti. Tornai al bagaglio e presi le altre sei magliette dai motivi geometrici tendenti di più al grigio, che al nero di prima. Le appoggiai sopra le prime due e mi strofinai le mani soddisfatta continuando a mettere via le magliette geometriche delle varie tonalità.
 
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7 replies since 29/6/2009, 20:02   154 views
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